Febbraio 14, 2023 - No Comments!

L’intervista all’architetto Giada Nossa: la creatività ha sempre fatto parte della mia vita

architetto Gaida Nossa

Giada Nossa, architetto, 36 anni, è l'ottava di nove figli. Il suo percorso parte dal liceo artistico ma, grazie alla grande passione della madre per l’architettura e il design, inizia ad approcciarsi a questo mondo sin dalla tenera età.

Decide quindi di frequentare il Politecnico di Milano e, con il tirocinio presso lo studio dell’architetto Bertasa, parte il suo vero percorso fatto di momenti difficili, coraggio e intraprendenza. Durante quel periodo l’edilizia affronta una crisi di forte impatto su Giada, che decide, quindi, di mettersi ulteriormente in gioco: grazie alla sua tenacia, vince una Borsa di Studio con l’ordine degli Architetti di Bergamo. Inizia poi la sua avventura estera. Dopo soli due mesi di tirocinio presso uno studio londinese, ottiene il suo primo lavoro.

Porta avanti dei progetti in tutto il mondo: India, Russia, Sud America e Cipro, tra gli altri. Dopo cinque anni a Londra prosegue la sua carriera con Moire Studio Design, in Grecia e a Courmayeur con l’Arch. Gaetano Castelnuovo. Dal 2021 lavora con Capponi General Contractor.

1 // Quali sono le esperienze e gli incontri che ti hanno portato a diventare una creativa? Sono cresciuta in una famiglia molto numerosa. Ho quattro fratelli e quattro sorelle, questo di per sé ha stimolato la mia fantasia fin da bambina. Ma il fulcro di tutto credo sia stata mia madre. Anche lei era architetto, ma ha optato per l’insegnamento, vista la famiglia numerosa. Aveva una mano incredibile che ho potuto apprezzare quando ha preso in mano i progetti della casa dove vivevamo e della casa vacanze. L’edilizia, la progettazione, il design, sono entrati a far parte della mia vita fin da subito. Mia madre ricordava spesso di quando ero piccola e costruivo appartamenti interi usando le scatole da scarpe. Ma come avrebbe potuto essere altrimenti? La gioia che trasmetteva quando disegnava e progettava, le passeggiate ai mercatini di antiquariato… la creatività ha sempre fatto parte della mia vita, grazie soprattutto a lei. Poi ho fatto il liceo artistico e successivamente la facoltà di architettura a Milano. In concomitanza con la maturità ho iniziato a collaborare con l’architetto Alberto Bertasa di Bergamo. Ero una semplice tirocinante che si limitava a fare fotocopie e a piegare le tavole, ma un giorno l’architetto mi disse una frase che penso abbia contribuito molto alle mie scelte future: “Questo è il lavoro più bello del mondo”.

architetto Giada Nossa

2// Quanto conta l’ambiente per chi svolge un lavoro come il tuo e quanto spesso senti l’esigenza di doverti spostare, per alimentare nuove visioni? Partiamo dal presupposto che faccio fatica a stare ferma. Sono una di quelle persone che hanno bisogno di muoversi, esplorare, fare. Ad esempio, il periodo del Covid per me è stato una bella batosta. Sono abituata a viaggiare molto, l’ho fatto per anni facendo la spola tra Bergamo, Londra e Mykonos, e passando i fine settimana fuori. Mi piace muovermi, vedere cose nuove, provare nuovi ristoranti, vivere nuovi spazi. Per me è fondamentale.

3 // Il viaggio che non ti togli dalla testa. Ne ho molti, troppi. Da piccola, per via della mia famiglia numerosa, si andava sempre negli stessi posti. Avevamo una casa in Liguria e una in montagna, vicino al Monte Bianco. Crescendo ho cominciato a spostarmi e a viaggiare molto. Ma ho sempre la sensazione di non aver visto abbastanza. Il viaggio che non mi tolgo dalla testa non è un viaggio che ho fatto, ma uno che vorrei fare. Il mio desiderio è quello di svegliarmi una mattina dentro a una tenda, affacciarmi fuori e vedere un’enorme distesa di bianco. Avete intuito? Prendetemi per matta ma voglio visitare i poli della terra, Polo Sud e Antartide. Andare agli estremi del globo può aiutare ad apprezzare la diversità dei luoghi che popolano il nostro pianeta.

architetto Giada Nossa

4 // Qual è il progetto al quale sei più affezionata? Alla fine della mia permanenza a Londra ho iniziato a collaborare con una mia collega greca. Mi spostavo tra Bergamo e Mykonos, e lì ho lavorato a dei progetti incredibili. Uno di questi purtroppo è rimasto solo un progetto, ma è quello a cui sono più affezionata. Si trattava di quattro ville nella zona Super Paradise della città greca. Un modo tutto nuovo di intendere il lusso e l’ospitalità.

architetto Giada Nossa

5 // Quali sono i passaggi che segui per dar forma a un nuovo lavoro? Parte tutto dal disegno, senza quello non si va da nessuna parte. Il disegno ti dà le informazioni tecniche, le misure, ma bisogna anche vedere il luogo. Quindi: sopralluogo, foto e rilievo sono senz’altro il primo step. Il secondo passo è incontrare il fruitore finale: ho bisogno di sapere quali sono le sue esigenze per poterle tradurre in un progetto. Dopo aver fatto molta ricerca, consegno il primo schizzo fatto a mano. Se piace al cliente lo passo su CAD, se anche lì rende bene (tenendo conto che mentre disegno modifico sempre qualcosa), inizio la ricerca delle finiture principali e degli elementi chiave del progetto che fanno da filo conduttore. Fatto ciò, assemblo una presentazione per il cliente, con il quale continuo il dialogo su cui poi si baseranno le eventuali modifiche.

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6 // Dove prendi spunto per tenerti aggiornata sulle nuove tendenze di interior design e architettura? Una cosa fondamentale nel mio campo sono le fiere, fulcro di trend e novità. Però anche passeggiando per strada o facendo moltissime ricerche su internet trovo degli spunti o degli articoli da approfondire.

7 // Una caratteristica del tuo carattere che ti è servita ad arrivare dove sei. Credo che si possa riassumere tutto in “non mollare”. A volte mi demoralizzo, ma se inizio una cosa la porto a termine e non scendo a compromessi. Se cominci qualcosa è tuo dovere farla bene altrimenti non ha senso. Le cose facili di solito non hanno grande sostanza.

8 // Futuro: a cosa stai lavorando? Abbiamo tantissimi progetti in ballo di cui mi occupo anche dal lato costruzione. È un aspetto che non ero solita seguire, ma adesso che ci sono dentro posso dire che è molto stimolante. Faticoso, sicuramente, perché richiede abilità di problem solving immediate, ma è una sfida che accetto volentieri. Altro progetto che ho in corso è la sistemazione di casa mia: è una cosa a cui lavoro da tempo e sembra sia giunto il momento di intraprendere questa avventura. Mi piacerebbe nel prossimo futuro potermi occupare anche di uno spazio pubblico… sono i più divertenti!

 

Published by: manuela ricci in Architecture & Design